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TCW: emergenti, prospettive favorevoli ma elevata volatilita' nel breve termine - PAROLA AL MERCATO

di Anisha A. Goodly * (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 10 nov - Per il terzo trimestre del 2024, il debito sovrano dei mercati emergenti in valuta forte, e il debito societario dei mercati emergenti in valuta forte, hanno reso rispettivamente il 6,15% e il 4,48%. I titoli sovrani high yield hanno reso il 6,68% sovraperformando sia, i rendimenti dell'high yield statunitense sia, quelli dell'investment grade dei mercati emergenti. Gli spread sull'indice sovrano dei mercati emergenti si sono ristretti di 30 punti base, interamente trainati dall'high yield, chiudendo il trimestre a circa 360 pb.

Le mosse delle banche centrali nei mercati emergenti Il terzo trimestre e' stato caratterizzato dalla continua disinflazione a livello mondiale, e dall'attenzione ai fattori che potrebbero mettere a rischio la crescita, con le banche centrali dei mercati sviluppati impegnate ad avviare o continuare i loro cicli di allentamento. Anche le banche centrali dei mercati emergenti hanno avviato o proseguito cicli di allentamento nel corso del terzo trimestre, con il ritmo e l'entita' dei tagli dei tassi guidati da una combinazione di fattori interni ed esterni.

In Asia invece, mentre l'inflazione e' diminuita, le banche centrali della regione hanno ritardato i propri cicli di allentamento per mantenere ben ancorate le aspettative sui tassi di cambio. Solo la banca centrale delle Filippine ha tagliato i tassi di riferimento prima della Fed. Un'eccezione degna di nota e' il Brasile, dove la banca centrale a settembre ha aumentato i tassi di 25 punti base.

A fine settembre le autorita' cinesi hanno annunciato un pacchetto di stimoli su larga scala incentrato sull'allentamento monetario, sull'allentamento delle restrizioni immobiliari e su un fondo di stabilizzazione del mercato azionario.

Prospettive favorevoli Guardando al futuro, rimaniamo ottimisti sulle prospettive per i mercati emergenti, poiche' la maggior parte dei paesi continua ad adeguarsi gradualmente verso obiettivi di crescita potenziale e di inflazione a lungo termine. L'inizio del ciclo di allentamento della Fed ha sostenuto gli asset rischiosi, mentre l'impatto a medio termine di un rallentamento degli Stati Uniti sui mercati emergenti dipendera' dalla profondita' e durata del rallentamento e dalla reazione della Fed.

E' importante sottolineare che il punto di partenza per i mercati emergenti appare comunque solido, dato un contesto favorevole dei fondamentali economici. La crescita dei mercati emergenti e' rimasta resiliente e si prevede che superera' la crescita dei mercati sviluppati sia quest'anno sia il prossimo di circa 240 punti base. Mentre la crescita della Cina e' rallentata, altre grandi economie come l'India o il Brasile continuano a mostrare livelli di attivita' economica superiori alle attese. Inoltre, lo stimolo recentemente annunciato in Cina dovrebbe contribuire a contenerne la decelerazione.

La resilienza finanziaria dei mercati emergenti e' aumentata in modo significativo dopo il taper tantrum del 2013, con molti dei principali paesi che hanno stabilito un track record di politiche macroeconomiche piu' prudenti. Inoltre, i saldi delle partite correnti, una delle principali fonti di vulnerabilita' dei mercati emergenti nei precedenti periodi di stress, sono passati da negativi a positivi.

L'inflazione complessiva, infine, e' generalmente in calo nei mercati emergenti. La tendenza deflazionistica complessiva e' supportata da diversi driver: mentre la Cina ha esportato la deflazione sui mercati internazionali dei beni, i prezzi del greggio sono ancora vicini ai minimi pluriennali, nonostante l'aumento dei rischi geopolitici. In questo contesto, l'inflazione sta convergendo verso la maggior parte dei paesi dell'America Latina e dell'Asia, o intorno agli obiettivi di inflazione a lungo termine.

* Managing Director, Emerging Markets - Portfolio Specialist, TCW.

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(RADIOCOR) 10-11-24 13:56:40 (0244) 5 NNNN

 


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