
T. Rowe Price: dollaro Usa, sul lungo termine prevarranno i fattori negativi - PAROLA AL MERCATO
di Arif Husain* (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 15 giu - A differenza della view sui titoli del Tesoro USA, che e' la piu' convinta che abbiamo avuto negli ultimi anni perche' quasi tutti i fattori sono allineati, la visione sul dollaro statunitense e' piu' sfumata. Come per i titoli del Tesoro, anche per il dollaro e' importante l'orizzonte temporale. Nel breve termine, con l'avvicinarsi dell'estate, possiamo aspettarci un rimbalzo del biglietto verde dopo il forte calo di aprile.
Tuttavia, le tendenze valutarie si manifestano solitamente su orizzonti temporali molto piu' lunghi. Nel lungo termine, e' prevedibile nei prossimi anni un indebolimento del dollaro statunitense, che offrira' opportunita' di generare alfa attraverso il posizionamento valutario.
All'incrocio di molteplici forze A differenza dei titoli di Stato di alta qualita', il dollaro statunitense non e' una asset class. E' una valuta che si trova all'incrocio di molteplici forze potenti che legano insieme i mercati finanziari, delle materie prime e commerciali globali, le quali interagiscono formando dinamiche complesse che differiscono dai tipici fattori trainanti di una asset class.
Alcune di queste forze sono gia' all'opera oggi e stanno plasmando l'andamento a lungo termine della valuta.
Nonostante il rimbalzo del dollaro USA a maggio, l'eccezionalita' degli Stati Uniti ha probabilmente superato il suo apice. L'inizio della fine e' arrivato quando i Paesi occidentali hanno imposto sanzioni finanziarie alla Russia e limitato l'accesso al sistema dei pagamenti internazionali basato sul dollaro USA in risposta all'intervento russo in Ucraina. Se si creano limitazioni e dubbi sulla valuta di riserva, il mondo cerchera' delle alternative.
I fattori che giocano a sfavore del dollaro Ritardo dell'economia statunitense La storica espansione fiscale della Germania sembra destinata a dare impulso all'economia dell'eurozona, mentre la Cina sta aumentando lentamente gli stimoli monetari e fiscali per contrastare gli effetti negativi dei dazi statunitensi.
L'economia statunitense sembra destinata a rimanere indietro rispetto a questi mercati, riducendo la domanda di dollari.
Il boom della produttivita' statunitense, sostenuto dal massiccio aumento della produzione di petrolio e gas di scisto e dalla leadership nel campo dell'intelligenza artificiale, sembra essersi stabilizzato.
Deterioramento della qualita' delle istituzioni statunitensi La qualita' delle istituzioni di un Paese o di una regione, misurata da fattori quali la forza dello stato di diritto, il livello di indipendenza della banca centrale sono tutti fattori che possono impattare sulla domanda di una valuta.
Anche l'integrita' del motore cruciale dell'innovazione, rappresentato dagli istituti di istruzione, e' un altro fattore da considerare.
La valuta di un Paese con leggi ben definite e applicate, insieme a una banca centrale indipendente dalle richieste politiche, tende ad attrarre afflussi. Dopo tutto, vorreste detenere una valuta che una banca centrale sotto pressione per tagliare i tassi svaluterebbe alimentando l'inflazione? Sebbene questo tipo di risultato non sia attualmente probabile negli Stati Uniti, gli investitori monitoreranno attentamente l'indipendenza della Fed e la percezione dell'influenza politica.
Diminuzione dell'attrattiva per il capitale intellettuale globale La capacita' di un Paese di attrarre imprenditori e pensatori all'avanguardia e' un altro fattore a lungo termine che influisce sulla domanda di valuta. Le aziende statunitensi all'avanguardia nel cambiamento tecnologico, come i titoli delle 'Magnificent Seven' che hanno trainato il mercato azionario statunitense per anni, attraggono investimenti esteri e domanda di dollari. Le politiche dell'amministrazione Trump potrebbero ridurre l'attrattiva degli Stati Uniti come destinazione per gli immigrati che sono 'leader di pensiero' a livello globale.
I fattori che sostengono il dollaro Una serie di fattori continua, tuttavia, a sostenere il dollaro statunitense. I differenziali dei tassi di interesse possono influenzare i tassi di cambio. A parita' di condizioni, affluiranno piu' fondi in un Paese con tassi di interesse piu' elevati rispetto a uno con tassi piu' bassi, rafforzando la valuta con rendimenti piu' elevati.
I rendimenti dei Treasuries vs Bund Se si confrontano i rendimenti nominali statunitensi con i tassi dei titoli di Stato globali di elevata qualita', gli Stati Uniti presentano un vantaggio. All'inizio di giugno, il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni era pari a circa il 4,44%, molto superiore al 2,53% offerto dai titoli di Stato tedeschi a 10 anni. L'adeguamento all'inflazione riduce il rendimento disponibile: i titoli del Tesoro USA a 10 anni protetti dall'inflazione (TIPS) hanno reso solo il 2,09% all'inizio di giugno, ma erano comunque significativamente superiori al rendimento reale tedesco. Con gli Stati Uniti che registrano una pressione inflazionistica maggiore rispetto all'Europa, la Fed sara' meno propensa a tagliare i tassi, fornendo un maggiore sostegno al differenziale dei tassi di interesse.
Continua l'anticipo degli acquisti dalla Cina La domanda statunitense di importazioni cinesi continuera' dopo che i due paesi hanno annunciato all'inizio di maggio una pausa di 90 giorni per l'aumento dei dazi. Cio' prolungherebbe, e probabilmente rafforzerebbe per il momento, il flusso di dollari statunitensi verso la Cina, che il Paese dovrebbe poi rinvestire in asset statunitensi.
Prevalenza dei fattori negativi a lungo termine per il dollaro Come si evolveranno le dinamiche dei fattori positivi e negativi? I fattori positivi inizieranno a dissiparsi nei prossimi mesi.
Nella seconda meta' del 2025, i fattori negativi a lungo termine che pesano sul dollaro statunitense probabilmente prevarranno, dando inizio a una tendenza strutturalmente negativa per il biglietto verde che potrebbe durare per anni.
Come ha dimostrato il calo del dollaro statunitense durante la vendita massiccia di asset rischiosi ad aprile, gli investitori non considerano piu' il dollaro un bene rifugio in periodi di turbolenze diffuse sui mercati. Questo e' un sintomo dei fattori negativi a lungo termine per il biglietto verde. La recente correlazione positiva tra il dollaro statunitense e gli asset rischiosi e' un fattore fondamentale da considerare nella costruzione e diversificazione dei portafogli.
*Head of Fixed Income, CIO, Fixed Income, T. Rowe Price "Il contenuto delle notizie e delle informazioni trasmesse con il titolo "Parola al mercato" non puo' in alcun caso essere considerato una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento ne' raccomandazioni personalizzate a qualsiasi forma di finanziamento. Le analisi contenute nelle notizie trasmesse nella specifica rubrica sono elaborate dalla societa' a cui appartiene il soggetto espressamente indicato come autore.
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(RADIOCOR) 15-06-25 13:08:28 (0252) 5 NNNN