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Mediterraneo: studio Aqp-Ambrosetti, piu' cooperazione davanti a rischio idrico

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 10 nov - La maggior parte dei Paesi del Mediterraneo sara' colpita da impoverimento idrico oltre il 75% (rapporto tra il consumo totale di acqua e le riserve idriche rinnovabili disponibili) entro il 2050, ed e' gia' soggetta a uno stress idrico elevato: una crisi idrica che riguardera' una area in cui quasi 2 mila miliardi di dollari, un settimo del Pil, dipendono direttamente dall'acqua. Lo segnala lo studio realizzato da Regione Puglia, Acquedotto Pugliese (AQP) e The European House - Ambrosetti, autori del paper 'Water for the Mediterranean: quale Agenda per i prossimi anni".

Entro il 2050 i Paesi del Mediterraneo allargato dovranno fare sempre piu' i conti con una prospettiva comune: piu' domanda di acqua e meno risorse idriche a disposizione a causa del cambiamento climatico - spiega una nota - Siccita' alternate a eventi estremi che mandano in tilt sistemi progettati per un altro contesto. Un impoverimento idrico che puo' e deve essere affrontato "con maggiore cooperazione su temi come i consumi, l'efficientamento, l'interconnessione, il riuso e le fonti alternative".

L'azione dei governi internazionali ancora troppo spesso, tuttavia, sottovaluta l'impatto e l'importanza strategica di gestire la risorsa idrica tant'e' che in tutto il mondo sono pochi gli Stati con un ministero dedicato all'acqua, in Europa ad esempio solo i Paesi Bassi.

Per la necessita' di salvaguardare le risorse esistenti, lo studio presenta una mappatura delle tecnologie legate alla filiera dell'acqua facendo emerge come l'area si sia specializzata in tecnologie differenti rispetto a quelle piu' diffuse a livello globale: nel 2023 gli investimenti si sono concentrati su disinfezione, sensori e sistemi di controllo, mentre nel resto del mondo e' la dissalazione termica che conquista il primo posto, seguita dalle griglie di pesa e dai sistemi di dosaggio chimico. Nel Mediterraneo gli investimenti in dissalazione sono stati pari a 657 milioni di dollari nel 2023, in calo rispetto al 2018 di oltre il 5% e pari solo al 12% del totale mondiale.

Fon

(RADIOCOR) 10-11-24 17:14:32 (0394)PA,UTY 5 NNNN

 


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