Lusso: ripresa stenta tra prezzi alti e consumi cinesi deboli - FOCUS
da convegno Pambianco-Pwc messaggio di cautela per settore (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 12 nov - Dal convegno di Pambianco-Pwc sul settore della moda sono arrivati segnali poco incoraggianti, con gli esperti che temono che la ripresa dello shopping cinese stentera' a riprendersi nei prossimi mesi e l'andamento dell'America post risultato elettorale che rimarra' un rebus. Luca Cassina, president of Retail and Strategic Partnerships di Planet, ha dichiarato che le transazioni tax free sono il 30% in meno rispetto al periodo pre-Covid e anche lo scontrino medio del 30% inferiore.
'Analizzando i dati, fino a inizio 2024 c'era una crescita, poi dalla scorsa primavera il trend delle vendite ha improvvisamente registrato un cambiamento di tendenza con un numero di transazioni salite, ma con uno scontrino medio calato. Questo perche' i consumatori cinesi e americani hanno detto basta ai prezzi alti, che non sono piu' giusti'. Del resto, ha sottolineato Cassina, in dieci anni i prezzi dei prodotti della moda sono mediamente raddoppiati. Analizzando ancora i dati, e' emerso che nei department store europei nel corso di quest'anno sono calate del 9% le vendite di abbigliamento, mentre hanno tenuto quelle di accessori. 'La Cina - ha aggiunto il manager - non lascia presagire cambiamenti. Resta il dubbio sugli Usa, soprattutto con le notizie recenti con Trump che ha in progetto un dollaro forte e dazi. Questo potrebbe alimentare la speranza che gli americani, trovandosi di fronte a lusso piu' caro, verranno in Europa non solo per Taylor Swift, ma anche per far shopping'. Fabio Savelli, partner e ceo di Sita Ricerca, ha presentato uno studio sul sentiment generale dei consumatori italiani che, malgrado sia in peggioramento rispetto ai mesi scorsi, registra che la propensione verso l'abbigliamento - il 'Fashion Sentiment' misurato periodicamente da Sita Ricerca - si mantiene comunque stabile. Dopo un avvio di anno con saldi non soddisfacenti ed una primavera 'difficile' a causa del meteo, i consumi nel 2024 hanno recuperato in estate e soprattutto nel mese di settembre. Complessivamente, nei primi nove mesi dell'anno la societa' di ricerca ha evidenziato una crescita dello 0,8% della spesa rispetto allo stesso periodo del 2023 anche se, malgrado cio', i consumi sono ancora di oltre il 4% al di sotto del livello pre-Covid.
In termini di canali, continua lo sviluppo dell'on line, che cresce di quasi il 2%, anche grazie al contributo dei Brick & Click e si dimostrano dinamici anche i Factory Outlet Center.
Le insegne monomarca, infine, sono sempre piu' importanti nelle scelte di acquisto dei consumatori e rappresentano oltre il 50% delle vendite del settore. Le previsioni a chiusura 2024, nonostante il contesto macroeconomico sia molto prudente, ipotizzano un ulteriore, lieve recupero dei consumi, portando la crescita all'1,2-1,3%, un po meno delle recenti previsioni di +1,5% a causa di un mese di ottobre deludente, a causa del clima caldo. Per il 2025 e' prevista una dinamica in rialzo del 2,3%, per effetto del miglioramento del potere d'acquisto, in presenza di bassa inflazione e del buon andamento dell'occupazione. 'Il calo dell'inflazione e quello dei tassi di interesse operato dalla Bce, oltre che il miglioramento registrato dall'occupazione, non avranno effetti positivi nell'immediato sui consumi delle famiglie. Tali effetti si vedranno forse nel 2025 quando e' previsto un rialzo dei consumi generali delle famiglie italiane'. L'esperto ha puntato l'indice sul fatto che le famiglie italiane pongono grande attenzione alle promozione e ai saldi. 'Concludendo, secondo noi, l'abbigliamento sta perdendo il valore intrinseco che aveva anni fa dal punto di vista emotivo, superato da altri comparti che hanno raggiunto maggiore valore esperienziale come food e ospitality'.
emi-
(RADIOCOR) 12-11-24 15:42:59 (0551) 5 NNNN