GAM: mercati azionari, cosa e' successo quest'estate? - PAROLA AL MERCATO
di Julian Howard * (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 15 set - Durante il Gran Premio d'Ungheria del 2022, Max Verstappen ha subito un testacoda al 41 giro, perdendo la leadership, ma ha poi recuperato e vinto la gara quasi come se nulla fosse. Il parallelo con i mercati azionari durante l'estate non e' dissimile. Nei primi giorni di agosto, l'S&P 500 e' sceso del 5,8%, mentre l'indice tecnologico Nasdaq 100 e' sceso del 7,7%. Il 7 giorno del mese, l'indice S&P 500 era a -8,2% dai massimi storici di meta' luglio. Poi, proprio come nel Gran Premio d'Ungheria, il principale mercato azionario statunitense ha recuperato, guadagnando l'8,8% al 30 agosto.
I protagonisti dell'improvvisa volatilita' di agosto sono stati probabilmente tre. A turno: il sovra-posizionamento tecnico in aree specifiche del mercato, i timori sulla sostenibilita' della rivoluzione dell'intelligenza artificiale (AI) e le preoccupazioni per l'economia statunitense. Ognuno di questi motivi rappresenta in teoria una ragione abbastanza valida per una rivalutazione del mercato sia in quel preciso momento che in futuro; quindi la vera domanda da porsi e' se fossero giustificati o meno.
Partendo dal posizionamento sul mercato, si puo' affermare che la velocita' del sell-off ha fatto pensare a un evento tecnico del tipo 'flash crash' piuttosto che a una valutazione progressiva di un cambiamento piu' profondo del contesto di mercato. In particolare, il Giappone avrebbe sempre rappresentato un rischio da questo punto di vista, dato che i suoi bassi tassi d'interesse sono sfruttati dagli hedge fund per finanziare operazioni di 'carry' a piu' alto rendimento.
Qualsiasi cambiamento nelle potenziali prospettive dei tassi d'interesse giapponesi, vale a dire un aumento dei tassi, era destinato a impattare il carry trade e a far salire lo yen giapponese, con una conseguente flessione dei mercati azionari giapponesi, che dipendono molto dalle esportazioni.
Tuttavia, l'ipotesi che un potenziale aumento dei tassi in Giappone giustificasse un sell-off globale sia in quel momento che in futuro sembra debole se si considera che le azioni giapponesi rappresentano solo il 5% dell'indice MSCI AC World e che la Banca del Giappone si e' nel frattempo mossa per rassicurare gli investitori che nella sua normalizzazione dei tassi d'interesse d'ora in poi fara' attenzione a non sconvolgere i mercati dei capitali. Inoltre, gli operatori potrebbero essere piu' cauti riguardo a improvvise inversioni di tendenza nel carry trade e adottare misure per gestire il rischio in modo piu' efficace, portando a reazioni meno estreme di quelle viste all'inizio di agosto.
Per quanto riguarda la rivoluzione dell'IA, e' giusto sottolineare che le valutazioni del settore tecnologico erano diventate un po' troppo tirate alla fine di luglio, con l'indice Nasdaq 100 scambiato a quasi 29 volte gli utili attesi, il che implica un rendimento degli utili di appena il 3,4% rispetto al rendimento del Treasury USA decennale, che all'epoca era del 4,0%. Tuttavia, le valutazioni troppo elevate non sono di per se' un catalizzatore per un sell-off (possono diventare ancora piu' elevate) e non significano certo che la rivoluzione dell'IA sia in qualche modo compromessa.
* Lead Investment Director delle soluzioni Multi Asset di GAM.
Red-
(RADIOCOR) 15-09-24 12:45:47 (0231) 5 NNNN