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Fineco AM, outlook 2025, approccio graduale, azionario Usa in evidenza - PAROLA AL MERCATO

di Lorenzo Di Pietrantonio* (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 15 gen - L'S&P500 chiude il 2024 con uno dei migliori risultati degli ultimi 100 anni e con rendimenti a dir porco brillanti. Nonostante i timori legati alle valutazioni degli indici, nulla sembra distogliere l'attenzione degli investitori dall'azionario statunitense, dato ancora per favorito anche per il 2025. Le aspettative legate alla nuova amministrazione repubblicana stanno infatti guidando il sentiment di mercato, nella convinzione che la nuova presidenza Trump alimentera' quell'animal spirit tipico dell'economia americana, sempre piu' impegnata a preservare il suo ruolo centrale nello scacchiere internazionale.

Non andrebbero pero' sottovalutati anche gli altri mercati.

L'Europa ad esempio potrebbe rappresentare un'occasione alle valutazioni correnti se sapra' superare le difficolta' legate all'economia, mentre il Giappone e' nelle condizioni di confermare i segnali di ripresa e non e' da escludersi che la Cina possa riservare, in termini relativi, sorprese positive.

Le principali incertezze a questo scenario, pero', dipendono da una parte dalle scelte della Federal Reserve e dall'altra dall'effettiva implementazione delle politiche economiche favorite dalla nuova presidenza Trump. I dati sul lavoro e sull'inflazione che tardano a normalizzarsi, sembrano infatti mettere in dubbio la riduzione dei tassi. Allo stesso tempo, le attese di una diminuzione del carico fiscale e di una deregolamentazione alimentano la fiducia per una ripresa dell'economia statunitense. Diventeranno di conseguenza cruciali gli effetti delle decisioni che prendera' la nuova amministrazione repubblicana sui temi piu' controversi della campagna elettorale, a partire dalla questione dei dazi sulle importazioni. Il neopresidente aveva indicato un livello pari al 100% del valore delle merci in arrivo dalla Cina, ridotto fino al 10-20% per le economie occidentali: tutto dipendera' dall'esito dei negoziati.

Un ulteriore argomento critico riguarda la politica fiscale degli Usa. Trump ha ipotizzato di ridurre fino al 15% le tasse sulle imprese che producono sul territorio statunitense, e questo avra' certamente conseguenze sul deficit. L'intenzione e' quella di stimolare il mercato del lavoro, incoraggiando gli investimenti, ma e' ancora incerto se tali misure riusciranno o meno a raggiungere lo scopo.

Anche perche' la promessa di espellere tutti gli immigrati clandestini 'a partire dal primo giorno di mandato' riguarderebbe circa 2 milioni di lavoratori, e potrebbe ridurre la disponibilita' di manodopera in settori fondamentali per gli Stati Uniti come i servizi, l'edilizia e l'agricoltura.

L'ultima questione, particolarmente rilevante per l'Europa, e' legata al ritorno di Trump sulla scena politica mondiale.

Un suo intervento per mettere fine alla guerra in Ucraina avrebbe come effetto immediato un risparmio per il bilancio Usa, alleggerito dal peso degli aiuti militari inviati a Kiev, mentre i paesi dell'Unione europea potrebbero beneficiare di una riduzione dei costi dell'energia. Tuttavia nel medio termine un accordo troppo favorevole alla Russia innescherebbe un programma di investimenti su larga scala nel settore della difesa, a cui si aggiungerebbero quelli legati alla ricostruzione: capire come verrebbero finanziati tali progetti, e se l'Ue sara' in grado di ripetere lo sforzo comune che porto' durante la pandemia alla nascita del Pnrr, influira' in maniera decisiva sulle prospettive dell'economia continentale.

Nell'attesa che il quadro si schiarisca, e' auspicabile cogliere le opportunita' offerte dai diversi scenari ipotizzati esponendo i portafogli ad un mix bilanciato di settori in crescita come i servizi di comunicazione o l'ambito software, e segmenti difensivi che oggi vengono valutati su livelli interessanti, come i beni di prima necessita', infrastrutture energetiche e societa' minerarie aurifere, che trarrebbero vantaggio da un eventuale ritorno dell'inflazione.

Approfondendo l'analisi a livello geografico, il punto di partenza e' rappresentato da quelle aree del mercato azionario Usa che potrebbero beneficiare maggiormente dalle proposte dell'amministrazione Trump. In particolare si segnalano le societa' a media capitalizzazione, le banche meglio posizionate per una ripresa dell'attivita' sui mercati dei capitali, settori energetici e industriali, oltre alle societa' tecnologiche in prima fila nello sviluppo dell'AI.

Considerato che si tratta di segmenti dove le valutazioni medie sono elevate, il suggerimento e' di approcciare il mercato azionario con piani di accumulo, con acquisti graduali e con un'ottica di medio-lungo termine.

*Responsabile Investimenti di Fineco AM.

Red-

(RADIOCOR) 15-01-25 17:01:32 (0546) 5 NNNN

 
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