
Eni: Cassazione, non provato nesso tra malformazioni e petrolchimico Gela
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 20 mag - Manca la prova scientifica, ma anche solo statistica, di una correlazione tra l'inquinamento del petrolchimico di Gela, fondato nel 1963 da Enrico Mattei, e la malformazione di un ricorrente nato nel 1992. Con questa motivazione la Cassazione, ordinanza n. 13294 depositata oggi, ha respinto il ricorso di un uomo (e dei suoi genitori e fratelli) affetto da 'ipoagenesia trasversa arto superiore sx' nei confronti di Eni, Raffineria di Gela e Eni Rewind (gia' Syndial). Secondo i ricorrenti le gravi malformazioni congenite erano la conseguenza delle immissioni ambientali nocive della raffineria. Prima il tribunale di Gela ('mancato raggiungimento della prova') e poi la Corte di appello di Caltanissetta hanno pero' respinto le richieste di risarcimento. In particolare, il giudice di secondo grado, la cui motivazione oggi e' stata oggi confermata dalla Suprema corte, ha affermato che non vi e' alcuna 'certezza scientifica' che consente di correlare 'la patologia sofferta dall'appellante alle sostanze nocive emesse dagli stabilimenti gelesi', ma che e' soltanto 'possibile' collegare i due eventi, (come ritenuto dalla CTU). Una condizione che 'non consentiva di accertare il nesso di causalita' secondo la regola della 'preponderanza dell'evidenza' (o del 'piu' probabile che non'), mediante l'esclusione di spiegazioni causali alternative'. Come per esempio, nel caso specifico, l'utilizzo di pesticidi nell'area di residenza dei ricorrenti. Ne' infine dai dati scientifici emergeva un aumento delle ipo-agenesie nella zona rispetto ad altre zone d'Italia o d'Europa.
Fmg
(RADIOCOR) 20-05-25 16:55:09 (0546)ENE,AVV 5 NNNN
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Eni | 14,094 | -0,41 | 17.21.55 | 14,084 | 14,21 | 14,18 |