
Columbia Threadneedle: mercati globali, una nuova era di incertezza - PAROLA AL MERCATO
di William Davies * (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 22 giu - .Le tensioni geopolitiche, le politiche commerciali imprevedibili (come i dazi USA) e l'ambiguita' normativa alimentano la volatilita' nei mercati e ostacolano la pianificazione degli investimenti; .In un contesto macroeconomico instabile, la selezione attenta degli asset (soprattutto nel credito e nell'equity) si conferma essenziale per gestire al meglio il rischio e cogliere le opportunita' presenti; .La capacita' di adattarsi rapidamente e anticipare i cambiamenti, attraverso ricerca approfondita e diversificazione strategica, e' cruciale per affrontare l'incertezza e costruire portafogli resilienti.
La persistente influenza della politica Nel primo semestre del 2025, il panorama degli investimenti e' stato caratterizzato principalmente dalla volatilita'. Per gli investitori, sono stati mesi ricchi di insegnamenti importanti che dovrebbero mantenersi validi e attuali per il resto dell'anno in corso e oltre. Le relazioni tra le potenze mondiali e gli alleati di lunga data sono diventate oggi meno prevedibili. Negli Stati Uniti, l'amministrazione Trump ha sposato una linea dura sui dazi (Fig.1), destabilizzando i rapporti e le strutture precedenti. Sebbene le proposte politiche rappresentino piu' prese di posizione iniziali che piani concreti, gli annunci preliminari, da soli, stanno gia' producendo un impatto economico reale.
Questa situazione e' fonte di incertezza per le aziende; notiamo sia una certa riluttanza a impegnarsi in investimenti a lungo termine in un contesto di ambiguita' normativa, sia un'anticipazione degli acquisti di beni di consumo e scorte in vista dell'applicazione di potenziali dazi doganali, che alla fine vengono pero' rinviati o modificati. Questa combinazione di fattori distorce gli indicatori economici tradizionali e rende complicato fare pronostici.
Tentare di prevedere o trarre conclusioni a partire da decisioni politiche incerte e' un esercizio insensato a nostro avviso. Pensiamo, ad esempio, ai continui cambiamenti nel calendario delle misure commerciali: i dazi vengono annunciati e poi sospesi o applicati selettivamente sulla base di negoziati bilaterali (l'accordo di 90 giorni tra Stati Uniti e Cina di meta' maggio ne e' un chiaro esempio).
Questo tipo di ambiguita' politica e' particolarmente problematico per la pianificazione e la valutazione aziendale, in quanto aumenta il premio al rischio e offusca gli orizzonti di investimento. Sebbene le prospettive per l'economia globale indichino una crescita modesta del 2%-3% nel 2025 e nel 2026, con l'accelerazione di alcuni mercati emergenti e un leggero rallentamento delle economie avanzate, numerosi fattori potrebbero alterare questo scenario.
Decodificare i segnali economici Il PIL globale degli Stati Uniti si e' indebolito dalla fine del 2024, scivolando in territorio negativo all'inizio del 2025. A prima vista, questo suggerirebbe una contrazione, ma la realta' e' molto piu' sfumata. I consumi rimangono relativamente solidi e gran parte del deterioramento e' attribuibile a squilibri nel calendario commerciale piuttosto che a un crollo generale della domanda. Ad esempio, l'anticipazione delle spedizioni da parte degli importatori prima dell'entrata in vigore dei dazi potrebbe generare un picco temporaneo dell'attivita', seguito da una pausa, distorcendo cosi' i dati sul PIL. Di contro, l'analisi dell'attivita' economica reale e dei consumi sottostanti permette di tracciare una valutazione piu' accurata della situazione economica; anche in questo caso, pero', l'incertezza sugli investimenti e sulle politiche continua a frenare la spesa in conto capitale, il che potrebbe prolungare il rallentamento.
Benche' gli Stati Uniti abbiano registrato un trimestre di crescita negativa, per ora i consumi rimangono solidi e l'occupazione resiste. A nostro avviso, attualmente il rischio maggiore e' la stagflazione: quest'ultima rappresenterebbe una sfida significativa per la Federal Reserve, che ha il duplice mandato di assicurare una crescita economica ragionevole e di tenere sotto controllo l'inflazione. In un contesto di stagflazione, infatti, la banca centrale statunitense sarebbe meno propensa a tagliare i tassi, nonostante il rallentamento dell'economia. Si tratta di un mix delicato e pericoloso per i mercati.
* Global Chief Investment Officer di Columbia Threadneedle Investments.
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(RADIOCOR) 22-06-25 14:33:29 (0263) 5 NNNN