
Candriam: l'asset allocation per il 2025 tra bond, azioni, valute e oro - PAROLA AL MERCATO
di Nade'ge Dufosse'* (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 18 gen - La crescita globale continua secondo le attese, ma lo scenario economico appare frammentato. Sebbene l'attivita' economica negli Stati Uniti sia solida, l'Eurozona fatica a progredire e la Cina deve fare i conti con consumi deboli. Le tensioni geopolitiche e la crescente incertezza politica in diversi paesi rischiano di accentuare queste divergenze. Queste disparita' nella crescita tra le diverse regioni si sono gia' ampiamente riflesse nelle performance azionarie del 2024 e gli investitori hanno avuto il tempo di posizionarsi di conseguenza. Il 2024 si e' chiuso con un sentiment abbastanza positivo sul mercato americano, mentre il sottopeso sui titoli europei o emergenti rimane molto accentuato. Questa e' la sfida che attende il 2025: sembra complicato poter far fronte a questi trend prima di conoscere meglio le politiche di Donald Trump, eppure riteniamo possano esserci opportunita' negli asset che ad oggi sembrano troppo deboli o rischiosi.
Con l'inizio del 2025, la nostra asset allocation si basa sul presupposto di un soft landing per la crescita globale.
Infatti, le principali banche centrali sono entrate in un nuovo ciclo di allentamento monetario e faranno tutto il necessario per sostenere l'attivita' economica. Dal canto suo, la Cina sta adottando nuove misure, inviando un segnale forte: le autorita' vogliono avvicinarsi all'obiettivo di crescita del 5%. Il rischio piu' grande in questo scenario rimane l'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca.
In questo contesto, manteniamo un'allocazione rimane positiva sulle azioni, e in particolare rimaniamo sovrappesati sulle azioni americane. Anche se l'andamento e le valutazioni del mercato americano incorporano gia' un certo ottimismo che ha fatto seguito alla vittoria di Donald Trump, la traiettoria di crescita dell'economia e dei profitti delle aziende americane e' molto piu' forte e resistente di quella di altri paesi sviluppati. Abbiamo una preferenza per le piccole e medie imprese, e per i titoli ciclici come quelli industriali e finanziari, che dovrebbero essere i principali beneficiari delle politiche di Donald Trump ritenute "reflazionistiche" e favorevoli all'economia nazionale. Rimaniamo neutrali sulla tecnologia, le cui valutazioni lasciano poco spazio a ulteriori sorprese positive, nonostante la forte dinamica degli utili. In questo settore preferiamo i titoli di software e servizi rispetto ai semiconduttori.
*Global Head of Multi-Asset di Candriam.
Red-
(RADIOCOR) 18-01-25 11:55:40 (0195) 5 NNNN