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Candriam: l'asset allocation per il 2025 tra bond, azioni, valute e oro - PAROLA AL MERCATO -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 18 gen - Al di fuori degli Stati Uniti, la nostra preferenza va maggiormente ai mercati emergenti, che offrono valutazioni attraenti e che sono penalizzate dai tassi d'interesse statunitensi e dalla forza del dollaro. L'imposizione di dazi doganali statunitensi, ad oggi, costituisce il principale rischio per la regione. I prossimi annunci del governo cinese dovrebbero contribuire a stabilizzare la situazione economica del paese e sarebbero vantaggiosi per l'intera regione. Siamo neutrali sul Giappone.

Guardando all'obbligazionario, presentiamo una duration lunga sulla Germania. Le previsioni di crescita per il 2025 sono deboli e se necessario la BCE tagliera' ulteriormente i tassi. Detenere titoli di Stato non rischiosi puo' avere il vantaggio di proteggere un portafoglio diversificato da eventuali delusioni derivanti dal livello di crescita, poiche' azioni e obbligazioni presentano ancora una volta una correlazione negativa in Europa in un contesto disinflazionistico. D'altro canto, rimaniamo cauti sul debito francese, in attesa di un accordo su un nuovo bilancio per il 2025, e preferiamo alcuni paesi come la Spagna, dove la crescita rimane robusta.

Per quel che riguarda i mercati valutari, nel 2024 il dollaro statunitense si e' apprezzato del 5% rispetto all'euro, ma rimane comunque in un range compreso tra 1,05 e 1,12 dall'inizio del 2023[3]. Sebbene Donald Trump voglia un dollaro debole per rafforzare la competitivita' delle imprese americane, gli assi politici che ha difeso durante la sua campagna rappresentano un fattore rialzista per il dollaro.

Questo paradosso potrebbe limitarne il potenziale apprezzamento. I tassi di cambio saranno al centro dei negoziati commerciali con i principali partner degli Stati Uniti, e cio' e' particolarmente vero per lo yuan, che attualmente e' vicino ai minimi, ma potrebbe apprezzarsi in caso di una ripresa dell'economia cinese e se emergessero compromessi con gli Stati Uniti a livello commerciale. Anche lo yen potrebbe apprezzarsi a fronte di una stabilizzazione del dollaro.

Rimaniamo positivi sull'oro, che ha in parte sofferto dell'attenzione rivolta a favore delle criptovalute a seguito dell'elezione di Donald Trump e che e' stato penalizzato dalla forza del dollaro e dall'aumento dei tassi reali americani. Nel lungo termine, tuttavia, l'oro continuera' comunque a svolgere il suo ruolo di diversificazione e protezione all'interno dell'asset allocation. La domanda sottostante, da parte di molte banche centrali, rimane forte a fronte di una produzione annuale e di scorte limitate di oro. Un eventuale indebolimento dei prezzi rappresenta per noi un'opportunita' per rafforzare la nostra esposizione ai metalli preziosi.

All'interno dell'asset allocation per il 2025 potrebbero essere incluse anche alcune strategie alternative: le strategie market neutral, potrebbero essere utilizzate per beneficiare della "maggiore volatilita'" e dispersione, limitando il rischio di esposizione diretta al mercato, mentre le strategie di risk arbitrage potrebbero essere utilizzate per beneficiare del ritorno dell'attivita' di fusioni e acquisizioni negli Stati Uniti.

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*Global Head of Multi-Asset di Candriam.

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(RADIOCOR) 18-01-25 11:56:41 (0196) 5 NNNN

 


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