
Usa: Spence, meno crescita globale per Trump ma non sara' catastrofe -3-
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Trento, 22 mag - Sulla Germania Spence ritiene che certo l'economia ristagna, tuttavia non deve essere sottovalutato che negli ultimi anni 'e' riuscita a muoversi in settori innovativi ad alto valore aggiunto dopo aver spostato le attivita' a basso valore aggiunto nell'Europa orientale: il modello ha funzionato'.
Per quanto l'economia tedesca sia alle prese con diversi problemi strutturali, dalla diversificazione delle forniture energetiche per le quali 'c'e' un grosso problema' all'esposizione pesante all'export, 'e' sempre una potenza industriale, una locomotiva e, quanto all'evoluzione digitale sono ottimista sulla sua capacita', come della capacita' europea, di colmare lo svantaggio competitivo' rispetto a Usa e Cina. 'Attualmente ci sono grandi attori che operano nell'open source, proliferano i piccoli modelli che sono meno costosi, sono disponibili e sono convinto che l'Europa riuscira' a migliorare la sua presenza, servira' per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, serviranno data center, cloud pubblici'.
Spence ritiene necessario lasciare alle spalle l'illusione che si tratti di processi in cui ogni paese pensa a se': 'Agire individualmente, paese per paese e' un errore, la Ue e' un'economia enorme, ha bisogno di un mercato dei capitali favorevole all'investimento (venture capital), bisogna far leva sulla dimensione di scala che l'Europa offre ed e' una illusione pensare che la Germania da sola possa risolvere il problema. La direzione e' quella indicata da Draghi e Letta nei loro rapporti e ora dipende solo dagli europei sapendo che le necessita' di capitale sono molto grandi, che prima di avere un buon ritorno dall'investimento passa del tempo e che all'inizio occorre avere a disposizione molto denaro.
L'economia di scala e' tutto in questa fase di competizione tecnologica'.
In Europa, questa la conclusione dell'economista americano, 'occorre muoversi in una logica di maggiore centralizzazione, un quadro in cui gli eurobond costituirebbero un ovvio vantaggio'. Che questo porti a una 'difesa centralizzata' non e' realistico pensarlo, dice Spence, 'siamo in una fase in cui l'obiettivo e' un coordinamento efficace'. Il finanziamento, tuttavia, 'deve essere centrale perche' meno costoso, trasformerebbe l'euro in una valuta di riserva' perche' questa puo' esistere solo se c'e' un mercato del debito corrispondente e 'a quel punto puo' essere forte abbastanza per affrontare qualsiasi difficolta' nel sistema finanziario e questa e' una scelta politica'.
Antonio Pollio Salimbeni - Aps
(RADIOCOR) 22-05-25 15:00:22 (0529) 5 NNNN
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