
Usa: Spence, meno crescita globale per Trump ma non sara' catastrofe -2-
Non ci sono condizioni intesa globale su dollaro (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Trento, 22 mag - Puo' sorprendere uno sprazzo di ottimismo sulla capacita' europea di far fronte all'incertezza geopolitica ed economica nel momento in cui l'indice Pmi flash di S&P Global rileva che l'attivita' nel settore privato dell'area euro si e' contratta per la prima volta da cinque mesi, e - qualche giorno fa - la Commissione europea certifica una riduzione marcata delle previsioni di crescita (ridotta a 0,9% quest'anno e all'1,4% l'anno prossimo con la Germania a quota 0 dopo due anni di recessione). Tuttavia l'economista americano invita a osservare la situazione con uno sguardo non schiacciato sull'immediato. Dagli Stati Uniti non ci si puo' che aspettare incertezza nel breve periodo, sostiene Spence: 'Ha annunciato il 'liberation day' e dopo due giorni ha sospeso alcuni dazi perche' il mercato obbligazionario era impazzito diventando quasi illiquido e questa si' che si configurerebbe come una catastrofe per il sistema finanziario. Ora siamo in una fase nella quale si parla di accordi bilaterali'. A Il Sole 24 Ore Radiocor Spence aggiunge: 'Trump puo' ignorare tutto, ma non i mercati finanziari'. Quanto alle discussioni a livello del G7, alle prospettive di un deprezzamento del dollaro per forzare una espansione delle esportazioni, dice di non vedere 'possibilita' di un accordo globale sul livello del dollaro, semplicemente non ve ne sono le condizioni'.
Come andra' non si sa. La cosa certa e' che 'agli occhi di molti gli Stati Uniti sono diventati un alleato sempre meno prevedibile e affidabile e la conclusione attualmente e' che cio' non cambiera' per cui ci saranno tanti cambiamenti nelle politiche che saranno sempre piu' all'insegna dell'autosufficienza in Europa, per quanto riguarda la difesa e' un cambiamento gia' in atto basta vedere cio' che e' stato deciso in Germania'.
Spence si riferisce ai piani di spesa per difesa e sicurezza come a quelli per gli investimenti infrastrutturali, il tutto sostenuto dal superamento del freno al debito interno: 'Sono cambiamenti costosi per la Germania all'inizio pero' il beneficio sara' avvertito nel medio periodo'. Per il Premio Nobel per l'economia (preso con i colleghi Stiglitz e Akerlof per le loro analisi dei mercati con informazione asimmetrica) l'effetto della politica commerciale di Trump 'sara' piu' grande per gli Stati Uniti' tuttavia 'non e' che Europa e i paesi emergenti smettano di fare scambi commerciali, e' possibile che sia gli Usa che gli altri paesi stiano sovrastimando l'impatto delle politiche americane, ci sara' certo un rallentamento nell'economia americana e a livello globale, inevitabile, ma l'effetto generale non sara' catastrofico'.
I rischi non vanno presi sottogamba, pero': Spence ritiene il percorso di bilancio americano un fattore da tenere sotto stretta sorveglianza: e' 'poco sostenibile, il deficit pubblico aumenta e 'Trump non migliorera' le cose', il debito sovrano al 125% del pil 'sta arrivando in territorio italiano' (nel 2025 previsto in aumento al 136,7% del pil dalla Commissione europea), i tassi di interesse sono elevati e poi 'la perdita di credibilita' del dollaro come valuta di riserva che implica meno investimenti in quella valuta: e' un cambiamento pericoloso'. Di piu': Spence riporta che gli e' stato chiesto se tale situazione debba essere presa con serieta': 'Secondo me si', nei mercati finanziari possono verificarsi convulsioni e se sara' cosi' ci saranno correzioni a meta' tragitto, la situazione non e' favorevole'.
Antonio Pollio Salimbeni - Aps
(RADIOCOR) 22-05-25 14:46:16 (0514) 5 NNNN
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