
Usa: non solo dazi, si allunga lista dei timori europei - FOCUS
Occhi su ritiro da global tax, criptovalute e finanza (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 21 gen - L'imposta minima globale del 15% sulle multinazionali: e' questo un altro dei temi sui quali si misureranno prossimamente Ue e Stati Uniti. La decisione di Trump di ritirarsi anche (dopo il ritiro dall'accordo sul clima) dall'intesa fiscale globale del 2021 negoziato tra 140 Paesi e l'ordine al Tesoro americano di preparare opzioni per 'misure protettive' contro gli Stati che hanno predisposto o intendono predisporre norme che colpiscono in modo sproporzionato imprese Usa, ha suscitato reazioni preoccupate a Bruxelles e in diverse capitali.
Al termine della riunione Ecofin il commissario all'economia Valdis Dombrovskis ha dichiarato che la Ue 'resta impegnata a rispettare gli obblighi internazionali assunti negli ultimi anni cosi' come a un dialogo significativo con i partner'.
Dombrovskis parla di 'rammarico' europeo per la decisione di Trump e confida nel fatto che 'valga la pena prendersi il tempo per discutere di queste questioni con l'amministrazione Usa per meglio le richieste e spiegare anche la nostra proposta".
Da quest'anno l'imposta minima globale sul reddito delle societa' e' in vigore in 45 stati (Paesi Ue e Regno Unito) e in una quindicina e' progredita la sua introduzione. L'allora segretaria al Tesoro Yellen aveva dato il via libera americano, assai celebrato al G7, tuttavia il Congresso non ha approvato la misura. Negli Usa l'aliquota minima e' attorno al 10% per cui chi rispetta la norma del 15% puo' rivalersi sulla differenza.
Nell'indicazione di lavoro al Tesoro la Casa Bianca si parla di regimi fiscali internazionali 'ritorsivi'. Di fatto risulta bloccato (gia' prima dell'arrivo di Trump) l'altro pilastro della partita fiscale globale, che riguarda la ripartizione che prevede il trasferimento dei diritti impositivi agli Stati di commercializzazione, nei quali risiedono i consumatori che acquistano beni e servizi da una multinazionale. Un 'pilastro' che sostituirebbe le imposte nazionali sui servizi digitali. Nel mirino ci sono anche le grandi piattaforme digitali americane (tra cui Meta).
Tra i punti nevralgici delle relazioni Ue-Usa non c'e', dunque, solo la questione commerciale con i dazi minacciati nelle ultime settimane di cui per ora, pero', non si fa cenno da parte americana. E la lista delle controversie che stanno maturando comprende anche altro. Nelle discussioni dei ministri dell'economia, per esempio, e' emersa la preoccupazione per la moltiplicazione delle criptovalute alla quale lo stesso Trump e sua moglie Melania hanno dato un contributo lanciandone due diverse proprio nei giorni dell'insediamento alla Casa Bianca. Uno dei partecipanti alla discussione di ieri sera a cena ha notato come ci si trovi di fronte a 'un evidente caso di gigantesco conflitto di interessi'.
Antonio Pollio Salimbeni - Aps
(RADIOCOR) 21-01-25 17:11:39 (0527)EURO 5 NNNN