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Ue: rivede al ribasso stime Italia, pil +0,7% 2025, +0,9% nel 2026 -2-

Deficit/Pil cala al 3,3%, al 2,9% 2026 (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 19 mag - Il deficit/pil italiano e' previsto calare dal 3,4% l'anno scorso al 3,3% quest'anno e al 2,9% l'anno prossimo, scendendo sotto la 'barra' del 3%. Il debito/pil aumentera' a causa dell'impatto dei crediti fiscali per il rinnovamento edilizio fino al 2023: dal 135,3% nel 2024 passera' al 136,7% quest'anno al 138,2% l'anno prossimo.

Si prevede che la crescita del il reale si stabilizzi allo 0,7% nel 2025. Sebbene si preveda un'accelerazione della domanda interna nel 2025, i dazi commerciali statunitensi influenzeranno le esportazioni di beni, mentre si prevede che le importazioni continueranno a crescere grazie al rafforzamento della domanda interna. Si prevede che i consumi privati aumenteranno dell'1,2%, sostanzialmente in linea con il reddito disponibile reale, trainati dalla crescita dell'occupazione e dalla ripresa dei salari reali. La formazione lorda di capitale fisso e' destinata ad aumentare, con gli investimenti in attrezzature in ripresa dalla crisi del 2024, grazie alla graduale attuazione dell'allentamento monetario che riduce i costi di finanziamento. Si prevede tuttavia che la ripresa 'sara' inferiore alle aspettative in autunno, poiche' la crescente incertezza ha ridotto la fiducia delle imprese, mentre la risposta avversa e volatile del mercato alle tensioni commerciali avra' un impatto restrittivo sulle condizioni di finanziamento piu' generali'.

I sussidi del Recovery Fund sono destinati a sostenere un'ulteriore espansione dell'edilizia non residenziale, il che implica che la politica di bilancio nazionale 'rimarra' sostanzialmente neutrale nonostante l'attuale aggiustamento fiscale'. Allo stesso tempo, la revoca degli incentivi alla ristrutturazione edilizia abitativa nel 2024 si tradurra' in una profonda contrazione annuale degli investimenti residenziali.

Nel 2026, si prevede che la crescita del pil reale salira' allo 0,9%. Mentre si prevede che i consumi privati continueranno a crescere rapidamente, gli investimenti accelereranno grazie a un'ulteriore espansione della costruzione di infrastrutture e a una minore resistenza da parte della componente edilizia abitativa. Si prevede che il commercio estero netto contribuira' ulteriormente alla crescita del pil, poiche' il pieno impatto negativo dei dazi statunitensi si manifestera' nel 2026, sebbene in parte attenuato dalla deviazione degli scambi verso altri mercati di esportazione.

Si prevede che l'occupazione continuera' a crescere, seppur a un ritmo piu' lento, nel biennio 2025-26. Il numero di dipendenti del settore privato, in particolare con contratti a tempo indeterminato, e' destinato ad aumentare piu' rapidamente di quello dei lavoratori autonomi. Si prevede un ulteriore calo del tasso di disoccupazione, poiche' la forza lavoro cresce meno dell'occupazione totale, nel contesto di una popolazione in eta' lavorativa in calo. Si prevede che la crescita salariale si rallentera' quest'anno e nel 2026, riflettendo le aspettative di bassa inflazione e la necessita' di mantenere la competitivita' in un contesto commerciale piu' difficile.

La bassa inflazione e' trainata dal calo dei prezzi all'importazione. Il calo dei prezzi dell'energia e l'apprezzamento dell'euro esercitano una forte pressione al ribasso sull'inflazione complessiva, mantenendo il tasso annuo del 2025 al di sotto del 2%. Nel 2026, la moderazione salariale, l'aumento della produttivita' e l'ulteriore calo dei prezzi dell'energia dovrebbero spingere l'inflazione all'1,5%.

Aps

(RADIOCOR) 19-05-25 11:02:05 (0256)EURO 5 NNNN

 


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