
Ue: allarme BusinessEurope, l'economia europea sta arretrando -2-
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 15 gen - Nel rapporto pubblicato oggi BusinessEurope rileva sulla scorta delle analisi Ocse che gli investimenti diretti esteri nella Ue sono crollati da oltre il 6% del pil a cifre negative tra il 2015 e il 2023, mentre gli afflussi negli Stati Uniti sono rimasti forti. Il pil Ue e' rimasto stagnante al 70% del pil pro capite degli Stati Uniti negli ultimi 30 anni, mentre altri paesi hanno fatto molto meglio: la Cina si e' attestata al 3% del pil pro capite con un aumento fino a quasi il 30%.
La stagnazione europea e' dovuta a una minore crescita della produttivita' a lungo termine perche' vari fattori ostacolano l'innovazione commercializzabile e 4 fattori chiave ostacolano gli investimenti: costi energetici elevati, regolamentazione eccessiva, lunghe procedure di autorizzazione e carenza di competenze e manodopera.
Per BusinessEurope, una strategia di competitivita' coerente deve includere i seguenti 8 ingredienti chiave: politiche economiche sane, che migliorino le condizioni di investimento per invertire il declino dell'industria e dei servizi europei, diano ampio accesso ai finanziamenti per le aziende, ripristinino la sostenibilita' delle finanze pubbliche e garantiscano che il debito pubblico sia saldato dalla crescita; commercio internazionale aperto e un ordine mondiale sicuro, attuando gli accordi commerciali esistenti, assicurandosi che rimangano efficaci e resistano alla prova del tempo, concludendone di nuovi, continuando a sostenere l'Ucraina e portando stabilita' e sviluppo economico nel vicinato; politiche di supporto per il clima e l'energia, che affrontino strutturalmente il differenziale di costo dell'energia tra la Ue e i principali concorrenti, aiutino a diversificare le nostre fonti energetiche (comprese le fonti di transizione) e costruiscano partnership con fornitori di paesi terzi; un mercato unico con meno e piu' intelligenti regolamentazioni in cui beni, servizi, persone, capitali e dati possano circolare liberamente, le pmi e le start-up possano espandersi dall'Europa, facendo affidamento su una legislazione di migliore qualita', meno obblighi di rendicontazione, procedure di autorizzazione piu' rapide, un'adeguata applicazione delle regole di concorrenza per garantire parita' di condizioni e un maggiore affidamento su strumenti politici non legislativi; maggiori opportunita' per l'economia digitale attu ando le nuove regole digitali in modo efficiente (per garantire un regolamento digitale prevedibile e coerente che venga applicato in modo coerente in tutta la Ue), potenziando le competenze digitali, migliorando i servizi di consulenza delle autorita' competenti e adottando standard internazionali per una migliore interoperabilita' e scalabilita' delle aziende Ue; politiche ambiziose in materia di ricerca e innovazione, che diano priorita' ai finanziamenti della Ue per la competitivita' industriale, rafforzino i partenariati pubblico-privati e gli ecosistemi di ricerca e sviluppo, facilitino la collaborazione internazionale; politiche occupazionali e sociali equilibrate che rispondano alle esigenze sia delle aziende che dei lavoratori, promuovano la mobilita', aiutino ad affrontare le carenze di manodopera e gli squilibri di competenze, rispettino la sussidiarieta' e lascino spazio a soluzioni negoziate dalle parti sociali; preparare il prossimo allargamento della Ue con un approccio basato sul merito, sostenere i nove paesi candidati nei loro sforzi per soddisfare i requisiti di adesione e apportare gli adattamenti necessari all'interno della Ue.
BusinessEurope indica poi che 'per soddisfare le enormi esigenze di investimenti legate alle transizioni verde e digitale, nonche' alla sicurezza e alla difesa, saranno necessari investimenti sia privati che pubblici. Le finanze pubbliche sono limitate'. La Ue e' uscita dalla crisi del Covid con un ampio stock di debito pubblico, mentre il credito privato e' diminuito. Il credito al settore privato in percentuale del pil (leggermente superiore al 70%) e' molto piu' basso che negli Stati Uniti e in Cina (circa il 190%): 'E' qui che risiede il piu' ampio margine di manovra'.
Aps
(RADIOCOR) 15-01-25 12:09:44 (0309)EURO 5 NNNN