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Eurogruppo: crescita resta modesta, per Gentiloni cruciale sfruttare nuove regole bilancio -2-

Per Difesa c'e' spazio 'fiscale' ma solo per gli investimenti (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 4 nov - Il 15 novembre la Commissione europea presentera' le nuove stime macroeconomiche, per fine mese sono attese le 'pagelle' sui piani strutturali di bilancio degli Stati, appuntamento importante per la sorveglianza 'fiscale' con le nuove regole ora alla prima prova del nove. Gentiloni non fornisce anticipazioni ne' sulle prime ne' sulle seconde. Ci sono ancora negoziati in corso sia sulle ipotesi economiche di base (per alcuni paesi si profilano tendenze di crescita inferiori a quelle previste dalle capitali e dovrebbe essere anche il caso dell'Italia) come sulla disamina dei programmi pluriennali di bilancio cui seguiranno le leggi 'finanziarie' nazionali per il 2025. La cosa certa e' che von der Leyen non intende arroventare le discussioni tanto piu' che i giudizi sui piani strutturali di bilancio che delinea il percorso di consolidamento (l'Italia sceglie il periodo piu' lungo di 7 anni prima di dover rispettare le regole della riduzione annuale del debito/pil) saranno contemporanei al voto che il Parlamento europeo dara' sull'intera Commissione von der Leyen-2 (a fine mese).

Non c'e' aria di deflazione, tuttavia Gentiloni indica che 'dobbiamo evitare questo rischio, ci troviamo in un passaggio stretto: un consolidamento di bilancio e' necessario specialmente in alcuni paesi e nello stesso tempo c'e' bisogno di investimenti e di riforme'. Il Fmi stima che l'Eurozona crescerebbe l'anno prossimo dell'1,2% (Bruxelles stimava a maggio 1,4%) dopo 0,8% quest'anno (stessa stima di Bruxelles di cinque mesi fa).

Richiesto di chiarire lo spazio di 'tolleranza' Ue sulle spese per la Difesa, alla luce della richiesta italiana di assicurarlo effettivamente (il ministro della Difesa Crosetto ha recentemente indicato che l'Europa impedirebbe di investire nel settore a causa del patto di stabilita'), Gentiloni indica che 'certamente le nuove regole danno spazio alle spese per investimenti nella Difesa, non sono piu' restrittive'. Tuttavia aggiunge che 'nel far quadrare i conti pubblici molto spesso conta in generale la spesa per la Difesa e non e' sempre facile identificare gli investimenti e sono proprio questi a beneficiare dello spazio maggiore.

Sugli investimenti la disponibilita' e' notevole, basti pensare alla Polonia che l'hanno usata ampiamente'.

Sulla competitivita' 'e' tempo di agire sulla base dei rapporti Draghi, Letta e Noyer (ex governatore della banca centrale francese che ha trattato il tema dell'integrazione finanziaria - ndr): l'Europa e' troppo indietro rispetto a Cina e Usa sulla crescita e sulla competitivita', abbiamo una diagnosi comune, la nuova Commissione avra' una tabella di marcia molto chiara e ambiziosa', dice il neoministro francese Antoine Armand. Intanto preme la crisi del settore auto, che e' un po' l'archetipo delle difficolta' attuali e future della Ue alle prese contemporaneamente con la transizione all'elettrico e a una fortissima concorrenza cinese che e' certo sleale, perche' sostenuta da sussidi statali, ma e' anche - e secondo alcuni esperti prevalentemente - tecnologica.

Armand conferma che la Francia non mette in discussione l'obiettivo del 2035 (stop alla produzione di auto a benzina e diesel): 'L'industria ha investito molto per rispettarlo, e' un obiettivo molto buono sia per la transizione verde che per la competitivita', ma dobbiamo essere molto attenti agli effetti controproducenti che alcune regolazioni hanno sull'industria europea'. Il ministro francese annuncia che ci sara' una proposta alla nuova Commissione. Il problema sul tappeto sono le multe dal 2025 ai produttori Ue per le emissioni di Co2 eccessive dovute al rallentamento della domanda di veicoli elettrici. Dunque Parigi e' contro tali sanzioni? Ha risposto il ministro dell'economia: 'Vedremo quanto colpirebbero l'industria europea e se ci sara' un impatto (negativo) dovremmo verificare bene la situazione senza cambiare la direzione di marcia verso l'obiettivo del 2035'.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 04-11-24 16:02:09 (0455) 5 NNNN

 


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