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Ecofin: fallimento riunioni Budapest, Orban boicottato, pochi ministri -3-

No novita' su economia; von der Leyen punta ai 'crediti natura' (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Budapest, 13 set - Sui temi economici dalla riunione dell'Eurogruppo non e' emerso nulla di nuovo. Il presidente Donohoe ha messo l'accento sul fatto che l'area euro ha scongiurato la recessione e che l'economia continua a crescere nonostante tutto. E ha indicato che l'aspettativa dell'Eurogruppo e' che i governi preparino delle leggi di bilancio per l'anno prossimo e i piani per gli anni successivi credibili e completi. Il termine 'completi' riguarda il fatto che il percorso di aggiustamento dei conti pubblici piu' lungo sara' piu' sostanziosi dovranno essere gli impegni di riforma. Non si tratta solo di correggere i conti pubblici e di garantire che il deficit/pil in tempi normali si attesti all'1,5%.

Il solo a parlare della situazione dei mercati finanziari e' stato il responsabile del Meccanismo europeo di stabilita' Pierre Gramegna, preoccupato per la volatilita' del mercato dei bond governativi. La sua indicazione segue la traccia di Donohoe: piani di bilancio nazionali siano credibili altrimenti si corre il rischio di nutrire tale volatilita'.

Alla riunione Ecofin il segretario Ocse Mathias Cormann parla del "finanziamento sostenibile della transizione verde' per superare il divario di fondi con strumenti innovativi, confrontarsi sul modo in cui e' possibile mobilitare meglio i risparmi delle famiglie e di altri privati quando e' necessario migliorare la transizione verde e ridurre 'simultaneamente" il debito pubblico.

Nelle stesse ore di nuove iniziative per potenziare l'azione europea sul clima e' intervenuta la presidente della Commissione von der Leyen che ha parlato di un sistema di 'crediti natura'. In una conferenza a Monaco ha parlato di un nuovo sistema sulla falsariga del mercato del carbonio: 'Prendiamo un'azienda idrica, per la quale la salute di una sorgente e' una risorsa vitale. O un'azienda del settore frutta che fa affidamento sul lavoro essenziale degli impollinatori. Queste imprese potrebbero usare i crediti natura per premiare le comunita' locali e gli agricoltori, che forniscono servizi ecosistemici'. Si tratterebbe di creare un mercato per ripristinare il pianeta. 'Con gli standard giusti puo' funzionare perche' lo abbiamo gia' fatto prima con il mercato del carbonio che funziona da quasi 20 anni. Le emissioni di gas serra sono diminuite di quasi il 50%, mentre l' economia e' cresciuta. Allo stesso tempo, il prezzo del carbonio ha aumentato di 180 miliardi di euro, che sono stati reinvestiti in progetti climatici e innovazione'.

E' gia' in corso un gran lavori'o su una tale prospettiva per esempio in sede Onu allo scopo di definire uno standard globale per i crediti natura. Mentre i crediti carbonio compensano le emissioni, i crediti natura (alcuni li chiamano crediti biodiversita') sono correlati al miglioramento ambientale e al ripristino della diversita'. E' un mercato gia' emergente in Australia e nel Regno Unito, dove c'e' una legislazione specifica: se un progetto ha un impatto sulla biodiversita' (per esempio costruire in habitat naturali) devono compensarlo acquistando crediti per la biodiversita'.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 13-09-24 13:43:49 (0334) 5 NNNN

 


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