Ecofin: fallimento riunioni Budapest, Orban boicottato, pochi ministri -2-
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Budapest, 13 set - Precedenti riunioni informali di vari Consiglio Ue (a livello di ministri, quindi) hanno riscosso scarsa partecipazione.
All'incontro dei ministri dell'agricoltura la scorsa settimana ce n'erano 12 su 27 per esempio. Molti sostituti alla riunione sulla coesione. A fine agosto gli incontri informali dei ministri degli esteri e della difesa erano stati convocati dall'alto rappresentante della politica estera e sicurezza Josep Borrell a Bruxelles e non a Budapest (spetta al 'ministro' Ue decidere la convocazione e non alla presidenza di turno della Ue). Christine Lagarde precisa nella conferenza stampa di essere stata invitata dal presidente dell'Eurogruppo Donohoe e lui stesso spiega che l'Eurogruppo 'e' una istituzione informale, diversa' dal Consiglio e che 'il suo lavoro deve continuare senza interruzione' perche' sono di mezzo interessi generali dell'area euro.
Subito dopo i viaggi di Orban a Pechino e Mosca (oltre alla visita a Donald Trump in piena campagna elettorale americana), la presidente della Commissione von der Leyen aveva indicato che alle riunioni convocate dalla presidenza di turno in Ungheria, tutte informali, non avrebbero partecipato i commissari. E cosi' e' stato. Ora si tratta di vedere se questa posizione di boicottaggio sara' mantenuta nelle prossime settimane: l'8 novembre i capi di stato e di governo sono convocati a Budapest per un incontro informale.
Il governo italiano partecipa a tutti gli effetti alle riunioni convocate in Ungheria: la linea e' che in Europa si discute con tutti e nei luoghi deputati si esprimono i disaccordi nel rispetto delle presidenze di turno della Ue.
Una posizione ecumenica a fronte dei rapporti politici consolidati tra la premier Meloni e Orban. Il vicepremier Salvini proprio oggi ricorda che la prossima settimana sara' a Budapest per la riunione del Consiglio trasporti 'per far prevalere il buon senso sull'ideologia' in materia di mobilita' sostenibile: 'Chi vuole espellere le auto dalle citta' danneggia chi lavora'.
La cosa certa e' che il braccio di ferro con Orban ha assunto forme inedite e inevitabilmente ci si chiede se possa durare man mano che ci si allontana dalle decisioni unilaterali del premier ungherese sule relazioni con Mosca e Pechino. Dai migranti irregolari che Budapest vuole trasferire direttamente a Bruxelles in risposta alla multa imposta dalla Corte di giustizia europea per aver violato le norme sull'asilo, alle imposizioni ai commercianti ungheresi di vendere alcuni prodotti agricoli di base ad un prezzo determinato censurato sempre dai massimi giudici europei, la tensione con l'Ungheria sale. Mentre von der Leyen e' alle prese con la complicata formazione della nuova Commissione (che dovrebbe essere presentata la prossima settimana a Strasburgo), Orban continua a condurre la sua campagna contro un approfondimento dell'integrazione europea.
Antonio Pollio Salimbeni - Aps
(RADIOCOR) 13-09-24 13:05:09 (0309) 5 NNNN