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Ecofin: emergenza demografica, evocate misure urgenti ma programma tutto definire -2-

I rischi per i conti pubblici del calo forza lavoro attiva (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Budapest, 14 set - Uno studio del 'think tank' Bruegel consegnato ai ministri ricorda che 'sia durante il periodo di aggiustamento che nei 10 anni successivi, l'impatto dell'invecchiamento sugli indicatori fiscali complessivi, come il saldo primario strutturale, dovrebbe essere avvertito principalmente durante il periodo di aggiustamento iniziale di quattro-sette anni che inizia nel 2025'. Dopo tale periodo, 'i saldi primari strutturali non dovranno aumentare ulteriormente nella maggior parte dei paesi, tuttavia in quelli in cui i costi dell'invecchiamento sono in aumento - tutti gli Stati membri eccetto Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Italia, Lettonia e Svezia - l'aggiustamento nella parte del bilancio non legata all'invecchiamento deve continuare, anche se il saldo primario strutturale non deve aumentare'.

Nella Ue la popolazione Ue passera' da 449 milioni di persone nel 2022 a un picco di 453 milioni nel 2026, seguito da un graduale calo verso 432 milioni entro il 2070. Si prevede che il tasso di dipendenza degli anziani, (rapporto tra la popolazione anziana e quella in eta' lavorativa) aumentera' notevolmente, senza eccezioni, in tutti gli Stati membri nei prossimi decenni. Per la maggior parte degi paesi il costo totale dell'invecchiamento aumentera' sostanzialmente tra il 2022 e il 2070. L'incremento della spesa pensionistica e' il fattore che contribuisce maggiormente alla variazione complessiva del costo totale dell'invecchiamento per gli Stati membri, seguito dall'aumento della spesa per l'assistenza a lungo termine e poi per l'assistenza sanitaria.

E' previsto che la partecipazione alla forza lavoro aumentera', trainata dai lavoratori piu' anziani e dalle donne, ma 'non abbastanza da compensare il calo della popolazione in eta' lavorativa', indica un documento di lavoro della presidenza Ecofin. E si prevede anche che i tassi di occupazione aumenteranno, sebbene le ore totali lavorate diminuiranno a causa dell'invecchiamento della popolazione. Cio' implica che 'in un contesto di calo delle ore lavorate, la produttivita' del lavoro diventerebbe l'unico motore della crescita del pil', indica l'ultimo rapporto sull'invecchiamento in Europa pubblicato dalla Commissione europea che, non a caso, sottolinea che in tale contesto solo 'una maggiore immigrazione netta puo' mitigare la crescita della spesa per l'assistenza sanitaria'.

Alle riunioni di Budapest l'argomento immigrazione e' tabu', date le posizioni del governo ungherese ma anche dato l'indurimento generalizzato delle politiche dell'asilo.

Si e' parlato oggi di cinque 'terreni di gioco' sull'emergenza demografica, indicati dalla presidenza ungherese. Non a caso il primo e' l'aumento dei tassi di fertilita' (degli europei), considerata la leva per riempire i 'buchi' demografici senza ricorrere all'immigrazione (questa la visione ungherese e di diversi governi non ultimo quello italiano). Si parla di 'misure complete di sostegno alla famiglia, come il sostegno ai giovani genitori, prestiti prenatali per neonati, programmi di creazione di una casa, maggiori strutture per l'assistenza all'infanzia, congedi di maternita' flessibili e incentivi finanziari per il parto e l'educazione dei figli'. Poi aumento della partecipazione alla forza lavoro sostenendo programmi di apprendimento permanente e competenze, politiche attive del mercato del lavoro, incentivi fiscali, sistemi di previdenza sociale e regolamenti pensionistici e previdenziali; gestire i costi dell'assistenza sanitaria e dell'assistenza a lungo termine, controllare la spesa sanitaria e allineare i profili dei costi dell'assistenza a lungo termine; l'adeguamento dell'eta' pensionabile e la promozione di schemi di risparmio privato 'possono aiutare a garantire la sostenibilita' dei sistemi pensionistici'; promuovere la crescita della produttivita' totale dei fattori per sostenere la crescita economica in mezzo ai cambiamenti demografici. Cioe' investire in innovazione e competitivita'. Sono i temi sollevati dal rapporto Draghi sulla competitivita' e da qualche decennio discussi anche nella Ue: non si sono tradotti in azione.

L'emergenza riguarda l'impatto dell'invecchiamento della popolazione sulle casse pubbliche: nei documenti preparatori dell'Ecofin si rileva come 'una forza lavoro inferiore in seguito riduca il pil richiedendo un maggiore aggiustamento fiscale'. Si prevede infatti che un tasso di occupazione piu' elevato si traduca in un pil piu' elevato e in una minore spesa di bilancio nel primo decennio, ma che in seguito l'aumento relativo dei costi dell'invecchiamento/pil richieda un maggiore aggiustamento dei conti pubblici'.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 14-09-24 14:47:16 (0307) 5 NNNN

 


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