Dazi: Ackman, Usa sospendano dazi con Cina per facilitare transizione aziende -2-

Possibile abbandono aziende deve indurre Pechino a trattare (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 26 apr - "Quanto piu' a lungo persistono dazi elevati, tanto maggiore e' la probabilita' che nessuna azienda possa piu' essere certa di poter contare sulla Cina per l'approvvigionamento o la produzione a lungo termine" e che quindi sia indotta a "lasciare il Paese", spiega Bill Ackman su X. In questa situazione, le aziende trasferiranno i loro impianti "in India, Vietnam, Messico, Stati Uniti o qualche altro Paese" e questo vale "sia per le aziende Usa che per quelle non statunitensi", in particolare per le "piccole imprese che non hanno i mezzi per resistere alla tempesta". Pechino, scrive Ackman, "deve comprendere questa dinamica, motivo per cui dovrebbe essere fortemente incentivata a concludere un accordo commerciale il piu' rapidamente possibile". Alla luce delle dure conseguenze della guerra commerciale, sia gli Usa che la Cina dovrebbero "ridurre i dazi a livelli piu' ragionevoli, diciamo dal 10% al 20%, il piu' rapidamente possibile". Con le attuali aliquote del 145% infatti, "non c'e' consiglio di amministrazione o team dirigenziale che si sentira' mai piu' a suo agio nell'affidarsi alla Cina per una parte importante della propria catena di approvvigionamento.

Il danno e' fatto", afferma Ackman. "L'unica speranza per la Cina come mercato in cui fare affari e' che si sieda immediatamente al tavolo delle trattative - conclude Bill Ackman - Se invece la Cina decidesse ostinatamente di resistere e di non negoziare per orgoglio o altri motivi emotivi, subirebbe conseguenze economiche ben piu' gravi e permanenti".

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(RADIOCOR) 26-04-25 14:15:04 (0296) 5 NNNN