Grecia: il precedente del 1932

Le richieste della troika UE-FMI alla Grecia per fornire gli aiuti necessari ed evitare il default



FTA Online News, Milano, 06 Lug 2012 - 09:59

Negli ultimi mesi la crisi dell'Eurozona si è notevolmente acuita, con conseguente peggioramento delle prospettive per alcuni dei paesi principali  dell'unione monetaria come Spagna e Italia.


La situazione risulta ben peggiore nel caso della Grecia: il paese ellenico è stato infatti costretto ad accettare le richieste della troika UE-FMI al fine di ottenere gli aiuti necessari ad evitare il default.
Le misure che il governo di transizione ha dovuto prendere hanno però determinato forti tensioni sociali e un crescente risentimento nei confronti dell'Europa e della Germania in particolare, al punto tale da far dubitare l'opinione pubblica greca dell'effettiva opportunità di restare nell'euro, o se eventualmente optare per l'uscita dall'unione con conseguente ritorno alla dracma.

Le elezioni politiche del 17 giugno hanno rappresentato un momento di altissima tensione dato che in base ai sondaggi c'era il rischio concreto che ad uscire vittorioso dalla contesa potesse essere il partito Syriza, di estrema sinistra e feroce oppositore delle misure di austerity imposte dalla troika. La vittoria è invece andata, seppur di stretta misura, ai conservatori di Nea Demokratia, che hanno formato un governo di coalizione con i socialisti del Pasok e con Sinistra Democratica. I cittadini greci hanno quindi scelto di non andare al muro contro muro con la UE, anche se la situazione ad Atene è talmente complessa da non consentire di escludere in via definitiva l'ipotesi di radicalizzazione del confronto e quindi l'uscita dall'euro paventata da molti economisti.

Questa ultima ipotesi non sarebbe un novità assoluta per la Grecia in quanto esiste il precedente risalente al 1932, anno in cui Atene decise di uscire dal “gold standard” e andare in default.
Il gold standard (o sistema aureo) è un sistema che prevede che la base monetaria nei paesi aderenti all'accordo sia rappresentata da oro, con la conseguenza di tassi di cambio fissi tra le rispettive valute. Nel 1928 la Grecia entrò nel gold standard rendendo la dracma convertibile in oro: purtroppo solo un anno dopo scoppiò la Grande Depressione e la debole economia ellenica ne subì le conseguenze sotto forma di un forte deficit commerciale e di una riduzione delle riserve di valuta della banca centrale greca.
Questo rese sempre più difficile il servizio dell'ingente debito estero. A differenza di quanto accade ai nostri giorni, all'epoca la Grecia poteva vantare una gestione equilibrata dei conti pubblici e un surplus di bilancio. Il tentativo di difendere la dracma spinse però i conti in rosso nel corso del 1932 e Atene si trovò costretta a chiedere aiuti internazionali. La Francia chiese in cambio misure di austerità molto forti, come la chiusura delle scuole e il taglio del 20% degli stipendi dei dipendenti pubblici.

Le forze politiche greche non riuscirono a trovare un accordo per formare un governo di coalizione capace di tenere sotto controllo il paese in caso di accettazione delle misure e la Grecia nell'aprile 1932 uscì dal gold standard e sospese i pagamenti sul debito pubblico.


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