Capitali non dichiarati Germania-Svizzera

Firmato l'accordo per la tassazione dei redditi da capitali di investitori tedeschi depositati su conti svizzeri



FTA Online News, Milano, 04 Nov 2011 - 10:29

Lo scorso 21 settembre i ministri delle finanze della Germania, Wolfgang Schaeuble, e della Svizzera, Eveline Widmer-Schlumpf, hanno siglato un accordo bilaterale per la risoluzione della vertenza ultradecennale relativa alla tassazione dei redditi da capitale appartenenti a investitori tedeschi depositati su conti di banche elvetiche e sfuggiti al prelievo fiscale di Berlino.

Le tensioni tra i due paesi avevano raggiunto in tempi recenti livelli di guardia a seguito di alcuni casi di liste di clienti di banche svizzere illecitamente sottratte e poi rese pubbliche.
L'accordo prevede che le banche svizzere a partire dal 2013 si facciano carico di applicare un'aliquota fiscale del 26,375% (in linea con quella applicata in Germania) sui capital gain realizzati dai correntisti teutonici, per poi girare i proventi in tal modo raccolti al fisco tedesco. Per tenere conto del pregresso, i correntisti dovranno pagare anche una tassa retroattiva sui fondi detenuti in Svizzera con un'aliquota compresa tra il 19 e il 34 per cento: l'aliquota verrà determinata caso per caso in base al tempo di permanenza all'estero dei fondi stessi e al rendimento ottenuto.
Si stima che nei conti delle banche elvetiche giacciano tra i 130 e i 180 miliardi di euro appartenenti a soggetti tedeschi.

Per incentivare la regolarizzazione delle posizioni l'accordo prevede che entro 25 giorni dall'entrata in vigore dello stesso le banche elvetiche versino alla Germania un anticipo di 2 miliardi di franchi svizzeri (equivalenti a 1,61 miliardi di euro con un cambio EUR/CHF pari a 1,24), somma che verrà restituita una volta regolarizzati i versamenti rivenienti dall'applicazione delle aliquote descritte in precedenza.

L'accordo non ha però raccolto il consenso dell'opposizione tedesca. Il partito socialdemocratico SPD ha criticato duramente l'intesa Schaeuble/Widmer-Schlumpf ritenendola troppo accomodante nei confronti degli evasori fiscali. La Svizzera ha infatti ottenuto l'inserimento nell'accordo di una clausola che prevede la conservazione del segreto bancario sui nomi dei correntisti. Grazie a questo, secondo l'opposizione, gli evasori avranno la possibilità, una volta sanato il pregresso, di trasferire i propri fondi verso un altro paradiso fiscale senza correre il rischio di essere inseguiti dagli agenti del fisco.

Questa presa di posizione rischia seriamente di mettere in dubbio la ratifica dell'accordo da parte del parlamento tedesco dato che la coalizione di maggioranza che sostiene la cancelliera Angela Merkel non ha il controllo del Bundesrat, la camera alta.
Il 5 ottobre scorso il Regno Unito ha raggiunto un'intesa molto simile con la Svizzera. Anche in questo caso l'efficacia dell'accordo è fissata a partire dal 2013 con aliquota compresa tra il 19 e il 34% a titolo di imposta retroattiva, mentre per i capital gain futuri verrà applicata un'aliquota tra il 27 e il 48%, leggermente inferiore a quella cui i soggetti britannici devono sottostare in patria. Similmente a quanto stabilito nell'accordo Germania-Svizzera, le banche elvetiche dovranno versare un anticipo nelle casse del Regno Unito pari a 500 milioni di franchi svizzeri.


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