COMUNICATO STAMPA

20 Ott 2005 - 09:00

"Portafoglio e psicologia dei trader online"
Secondo rapporto sul mercato italiano

All’attenzione di Borsa Italiana per il tema dell’educazione finanziaria, cui è dato ampio spazio nel corso della Trading Online Expo 2005 che si svolge il 21 e 22 ottobre nel Congress and Training Centre di Palazzo Mezzanotte a Milano, è legato l’approfondimento sulle caratteristiche e i comportamenti di chi effettua negoziazione di strumenti finanziari attraverso Internet (trader online).

Borsa Italiana ha infatti condotto nel luglio 2005, in collaborazione con GfK Eurisko, una serie di interviste telefoniche presso un campione rappresentativo di investitori che effettuano negoziazioni online realizzando– a due anni di distanza dal precedente- un nuovo rapporto. Autrici della ricerca sono Alessandra Franzosi (Borsa Italiana – R&D) e Barbara Alemanni (Università Bocconi).

Gli intervistati sono stati individuati tra coloro che operano online almeno una volta ogni quindici giorni, distinguendo chi ha un’operatività giornaliera (Day & Heavy traders, D&H) dagli altri (TOL attivi).

Caratteristiche socio-demografiche dei trader online non saltuari

I TOL intervistati presentano un profilo socio-demografico specifico e rispecchiano entrambi i target da cui derivano: "investitori" e "utilizzatori di Internet". Il TOL è accomunato agli investitori per la maggiore concentrazione nelle regioni del Nord. E’ però più giovane e con un’istruzione e un profilo professionale più elevati, come nel caso degli utilizzatori di Internet.

Nel dettaglio, il negoziatore online è tipicamente:

  • un maschio: 96,6% rispetto al 48,7% della popolazione;

  • residente nel Nord Ovest: 36,0% rispetto al 24,7% della popolazione;

  • tra i 35 e i 44 anni: 35,0% rispetto al 22,0% della popolazione;

  • libero professionista, lavoratore autonomo o imprenditore: 37,5% rispetto al 4,5% della popolazione;

  • ha una cultura medio-alta: il 48,8% è laureato contro il 6,7% della popolazione;

  • ha una buona situazione reddituale: il 51,1% dichiara di avere un reddito mensile familiare superiore ai 2.500 euro.

Intermediari e portafoglio

I TOL analizzati mostrano una buona esperienza di operatività online: in media operano online da 5 anni e solo il 10% ha iniziato a farlo nell’ultimo biennio. L’utilizzo del canale online è esclusivo presso il 52% dei D&H e il 44,6% dei TOL attivi. Solo il 32,5% degli intervistati continua a investire anche tramite i canali tradizionali.

La relazione con i propri intermediari è esclusiva e stabile. In media viene citato un solo intermediario di riferimento per le transazioni online (il 33% ne menziona due o più) e molto contenuta è la quota di chi ha cambiato il proprio intermediario principale negli ultimi 12 mesi. Il ricorso a un intermediario specializzato come canale principale è maggiore presso i D&H (46,1%) che presso i TOL attivi (29,7%).

Il portafoglio attuale e gli scambi effettuati nel corso dei due anni precedenti l’intervista evidenziano investimenti diversificati, con almeno 4 famiglie di prodotti finanziari citate dagli intervistati. La negoziazione di azioni italiane quotate è generalizzata (92,2% dei D&H e 99% dei TOL attivi) e diffusa la presenza di azioni estere (52% e 44,6%) e derivati (60,4% e 25,7%). Non mancano nel contempo strumenti del risparmio gestito (67,5% del campione) o di natura previdenziale (60,6%). Il 26,1% degli intervistati ha investito in ETF, un dato in significativa crescita rispetto all’indagine del 2003 (7%).

Osservando l’operatività complessiva degli intervistati (online e tradizionale), si rileva che il canale online tende a diventare esclusivo o prevalente per gli strumenti finanziari in cui viene utilizzato. Le aree in cui l’impiego è più elevato sono quelle di azioni, derivati e ETF.

Focus

su azioni e derivati

Considerando la tipologia di azioni, nei dodici mesi precedenti l’indagine il 90,5% dei TOL ha negoziato azioni blue chip italiane, il 63% azioni mid & small caps italiane e il 31,2% azioni estere. Il numero di titoli oggetto di attività è ampio: i D&H hanno operato in media su 18 titoli e i TOL attivi su 12; il valore medio dei trades è pari a 11.700 euro per i D&H e a 5.300 per i TOL attivi.

Le motivazioni alla base della scelta dei titoli azionari da acquistare suddividono equamente il campione tra chi predilige l’analisi fondamentale e chi usa il supporto dell’analisi tecnica (in entrambi i casi citate da 4 intervistati su 10), con una prevalenza della seconda presso i D&H.

Covered warrant (6 TOL che investono in derivati su 10) e futures su indici azionari (4 su 10) sono i derivati maggiormente negoziati. Il prodotto derivato appare di per sé segmentante: presso i D&H prevale il ricorso ai futures su indice (52,5%), presso i TOL attivi quello ai securitised derivatives (60%).

Tra coloro che negoziano derivati solo 1 su 2 segnala delle difficoltà, essenzialmente legate alla negoziabilità dello strumento. I temi della mancanza di conoscenza o competenze (40,5%) e dell’eccessiva rischiosità (38,4%), sono invece le motivazioni che tengono lontani una parte dei TOL dai derivati.

I volumi dei D&H sono nettamente superiori a quelli dei TOL attivi: di 15 volte per le azioni blue chip, di 21 volte per futures e opzioni, di 19 volte per i securitised derivatives.

Borsa Italiana è il mercato di negoziazione prevalente di azioni e derivati.

Behavioural finance

L’indagine ha voluto infine verificare empiricamente sul campione dei TOL

alcune teorie di behavioural finance, fornendo spunti di novità per quanto riguarda il panorama italiano.

L’analisi evidenzia come i TOL siano caratterizzati da un elevato grado di ottimismo e fiducia nelle proprie capacità (overconfidence), in linea con altri risultati resi disponibili dalla ricerca internazionale. A differenza di quanto verificato altrove, nei TOL italiani l’overconfidence non è associata a una crescente rischiosità del portafoglio. Esiste invece evidenza della relazione tra turnover del portafoglio e overconfidence: i soggetti più sicuri di sé e che si ritengono decisamente più bravi della media negoziano più frequentemente degli altri.

I D&H evidenziano inoltre una maggiore capacità di adattare il proprio atteggiamento a quello prevalente nella comunità di appartenenza (self-monitoring); nel campione degli intervistati questa attitudine è associata a una migliore performance degli investimenti.

Tendenze per il breve termine

Per il futuro la quasi totalità degli intervistati dichiara che continuerà a negoziare online. 4 TOL su 10 dichiarano la propria intenzione di ampliare la gamma dei prodotti negoziati online; 3 su 10 intendono accrescere nel prossimo anno il numero di transazioni online. Queste propensioni trovano radicamento anche in un guadagno complessivo sul portafoglio negoziato online, che lo scorso anno ha superato il 15% per il 48% dei D&H e il 31,7% dei TOL attivi, e nella generale presenza tra i TOL di previsioni di un analogo guadagno anche per i prossimi 12 mesi.

Milano, 20 ottobre 2005

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